Usiamo misericordia verso la nostra casa comune
MESSAGGIO DI SUA SANTITÀ
PAPA FRANCESCO
PER LA CELEBRAZIONE DELLA
GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LA CURA DEL CREATO
1 SETTEMBRE 2016
dal sito www.vatican.va
© Copyright - Libreria Editrice Vaticana
Ascoltare il grido della Terra, ascoltare il grido dei poveri. E’ quanto afferma Papa Francesco nel Messaggio per la Giornata mondiale di preghiera del 1° settembre 2015, di carattere ecumenico, per la cura del Creato, istituita dal Pontefice il 10 agosto dello scorso anno. Il Papa sottolinea che è necessaria una conversione ecologica che parta dal riconoscimento dei nostri peccati contro il Creato, quindi propone una “nuova opera di misericordia”: la “cura della casa comune”.
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Il video dell'apertura del Convegno diocesano sulla famiglia. Per chi lo desidera il testo da scaricare e leggere al link QUI.
CORPUS DOMINI: UNA RIFLESSIONE in un saggio di Joseph Ratzinger del 1960
La Comunione, sacramento della fraternità cristiana
Negli ultimi tre/quattro secoli, in modo alquanto unilaterale, era stato posto l’accento sul fatto che nell’ostia consacrata è presente Dio stesso. È, senza dubbio, qualcosa di molto importante e grande, in fin dei conti è comprensibile che tutta l’attenzione si concentrasse su questo punto. E tuttavia non è la cosa decisiva in questo sacramento, e soprattutto non è quello che Cristo con la sua istituzione in realtà si proponeva.
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Preghiera per la nostra terra
Dall'enciclica "LAUDATO SI’" pubblicata lo scorso 18 giugno
Dio Onnipotente,
che sei presente in tutto l’universo
e nella più piccola delle tue creature,
Tu che circondi con la tua tenerezza
tutto quanto esiste,
riversa in noi la forza del tuo amore
affinché ci prendiamo cura
della vita e della bellezza.
Inondaci di pace, perché viviamo come fratelli e sorelle
senza nuocere a nessuno.
O Dio dei poveri,
aiutaci a riscattare gli abbandonati
e i dimenticati di questa terra
che tanto valgono ai tuoi occhi.
Risana la nostra vita,
affinché proteggiamo il mondo e non lo deprediamo,
affinché seminiamo bellezza
e non inquinamento e distruzione.
Tocca i cuori
di quanti cercano solo vantaggi
a spese dei poveri e della terra.
Insegnaci a scoprire il valore di ogni cosa,
a contemplare con stupore,
a riconoscere che siamo profondamente uniti
con tutte le creature
nel nostro cammino verso la tua luce infinita.
Grazie perché sei con noi tutti i giorni.
Sostienici, per favore, nella nostra lotta
per la giustizia, l’amore e la pace.
«Mi piace una Chiesa italiana inquieta»
A Santa Maria del Fiore il discorso nella seconda giornata del Convegno ecclesiale nazionale, davanti a vescovi e delegati di 226 diocesi
Cari fratelli e sorelle, nella cupola di questa bellissima Cattedrale è rappresentato il Giudizio universale. Al centro c’è Gesù, nostra luce. L’iscrizione che si legge all’apice dell’affresco è “Ecce Homo”. Guardando questa cupola siamo attratti verso l’alto, mentre contempliamo la trasformazione del Cristo giudicato da Pilato nel Cristo assiso sul trono del giudice. Un angelo gli porta la spada, ma Gesù non assume i simboli del giudizio, anzi solleva la mano destra mostrando i segni della passione, perché Lui «ha dato sé stesso in riscatto per tutti» (1 Tm 2,6). «Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui» (Gv 3,17).
LA CHIESA DI ROMA NELLA CITTÀ
I cristiani, nella città, sono chiamati a brillare come “luce del mondo” e “lampada che illumina tutti quelli che sono nella casa” (cfr. Mt 5,14ss). Così testimoniano la vita nuova e gioiosa dei figli di Dio. Questa è la prima e fondamentale missione della Chiesa di Roma, che “presiede nella carità”.
Con questa lettera desideriamo chiederci: siamo davvero all’altezza di questa testimonianza nella nostra città di Roma? Cosa possiamo fare per rispondere meglio alla chiamata del Signore, che ci vuole “luce del mondo” (Mt 5,13)?